- ATTIVITÀ ANNO 2009
- La scuola del disagio e dell’ascolto
- L’altra lingua e l’ascolto
- La cifrematica scienza della vita
- L’amore e la crisi
- La scienza e la crisi
- Quale scienza quale vita
- L’intellettualità e il piacere
- Esperienza e clinica della psicosi in Svizzera
- L’altra lingua e l’ascolto
- L’arte e il diritto
- L’allegria e l’aritmetica della vita
- Perché la cifrematica?
- Pirandello, l’amore, l’inconscio
- La letteratura, l’amore, il piacere
- Il giornalismo, la satira, la politica
- Le proposte dell’avvenire
Giovedì 16 aprile, alle ore 20,45, con il patrocinio della Provincia di Padova, Assessorato alla Cultura e del Comune di Padova, in occasione della presentazione del secondo numero della collana La cifrematica, presso la Sala Polivalente in via Diego Valeri, 17, a Padova, conferenza dal titolo
L’INTELLETTUALITÀ E IL PIACERE
(Leggi il testo completo del dibattito)
con interventi di
Domenico Lavermicocca, giurista e scrittore
Daniele Marin, medico
La conferenza introduce il secondo Dibattito della modernità. Arte, comunicazione, cultura, economia, finanza, industria, scienza della serie La scienza e la crisi, diretta da Ruggero Chinaglia.
Originaria rispetto alla scienza dell’episteme, che ricerca in modo prevalente l’origine delle cose, l’origine dei fatti, l’origine del mondo, l’origine della vita, è un’altra scienza, con caratteristiche differenti: la scienza della parola, che costituisce un aspetto della cifrematica. L’episteme è la reazione a questa scienza. La scienza della parola è il sacro e è costitutiva dell’atto di parola. Non c’è atto che non sia scientifico. Qual è la logica dell’atto, qual è la sua materia, qual è la sua cifra. Come si scrive, a cosa tende? Dove si scrive? In quale direzione? La questione è complessa. Differente e varia. Da una parte, sta la scienza del sapere, la scienza che necessita di un sapere su cui poggiare e da trasmettere, perché su questo sapere si basa la competenza del professionista; dall’altra sta la scienza in cui si tratta piuttosto di capire e intendere l’attuale dell’atto. Il suo avvenire. Da una parte il caso generale che si ripete, dall’altra il caso particolare irripetibile.Da qui la questione della vita. La crisi è intellettuale. Disponendosi all’intellettualità, non si tratta più di chiedersi cos’è questa o quella cosa, ma di qualificare ciascuna cosa nel viaggio in corso.