- ATTIVITÀ ANNO 2009
- La scuola del disagio e dell’ascolto
- L’altra lingua e l’ascolto
- La cifrematica scienza della vita
- L’amore e la crisi
- La scienza e la crisi
- Quale scienza quale vita
- L’intellettualità e il piacere
- Esperienza e clinica della psicosi in Svizzera
- L’altra lingua e l’ascolto
- L’arte e il diritto
- L’allegria e l’aritmetica della vita
- Perché la cifrematica?
- Pirandello, l’amore, l’inconscio
- La letteratura, l’amore, il piacere
- Il giornalismo, la satira, la politica
- Le proposte dell’avvenire
Giovedì 11 giugno alle ore 20,45, presso la Sala Polivalente in via Diego Valeri, 17 a Padova, con il patrocinio della Provincia di Padova, Assessorato alla Cultura e del Comune di Padova, in occasione della presentazione del terzo numero della rivista La cifrematica. Il cervello e la bussola edita da Spirali, conferenza dal titolo
L’ALLEGRIA E L’ARITMETICA DELLA VITA
(Leggi il testo completo del dibattito)
con interventi di
- Luigi Rosso, avvocato
- Antonella Silvestrini, psicanalista
La conferenza si inserisce nel Dibattito della modernità. Arte, comunicazione, cultura, economia, finanza, industria, scienza della serie La scienza e la crisi, diretta da Ruggero Chinaglia.
L’idea, che la castrazione e la mancanza siano difetti, porta gli umani a cercare un colmamento in tutto ciò che fanno, nell’amore, nel lavoro, ma anche nella famiglia, in ciascuna attività, come se dovessero cercare un rimedio a presunte pecche, un rimedio al non dell’avere e al non dell’essere. Cioè rimedi al lutto e al dolore. Bellissimo il titolo di questa sera intorno all’allegria. L’allegria non è la contentezza, non è l’euforia; l’allegria è proprietà della pulsione, quindi se in questa accezione, è proprietà della vita, ma non è in contrapposizione al lutto e al dolore. Non c’è l’allegria in assenza di lutto, in assenza di dolore, perché il lutto e il dolore sono estremi, sono inconsci e il lutto indica che non abbiamo nessuna gestione e nessun controllo sull’avere.
Il cervello e la bussola: come dire che nulla è scontato, nulla va da sé; ciascuna cosa per approdare alla sua cifra esige un dispositivo, un dispositivo intellettuale secondo la logica della parola. Questo comporta ovviamente qualcosa di nuovo rispetto a quella che è una comunicazione, diciamo, alla “Costanzo”, dove si tratta di conformarsi alla mediocrità perché così possiamo stare insieme, uniti, conoscerci meglio, senza l’istanza della qualità, senza quindi la salute. Che la salute non sia cosa per tutti, quindi da protocolli, questo libro lo indica in modo preciso, lo indica sia con il contributo di medici, sia con il contributo di filosofi, sia con il contributo di cifrematici, di psicanalisti, di scrittori, di giornalisti. C’è veramente una ricchezza notevole in questo volume, per cui è da leggere; non c’è altro da dire, è da leggere!