- EDIZIONE
- Luigi Pirandello L’amore e l’odio
- La scuola del disagio e dell’ascolto
- Una lingua nuova. La lingua della parola – libro
- La realtà della parola
- L’inconscio e la qualità della vita
- Il terremoto. Nella sessualità, nella clinica, nell’impresa
- La tentazione
- Stress. La clinica della vita
- L’Art Ambassador. La vendita, il messaggio, il valore
- L’ascolto e i dispositivi di direzione e di educazione
- Brainworking. La questione intellettuale
- La lampada di Aladino. La famiglia, l’amore, la sessualità
- La lettura delle fiabe. Quale ambiente, quale educazione
- L’educazione e la direzione. L’autorità, la responsabilità, la capacità, la decisione
- La formazione intellettuale dell’insegnante nel terzo millennio
- L’idea del male, di dio e della morte nel discorso occidentale
- L’autorità nella famiglia e nella scuola
- La parola, il silenzio, la comunicazione. L’ascolto e la clinica
- La follia e l’arte
- La scuola e il progetto di vita
- L’educazione
- Arte e cultura della tolleranza
- Scuola e famiglia nel dispositivo dell’educazione
- La qualità dell’ascolto nella comunicazione
EDIZIONE – DISPENSE DI CIFREMATICA
In questa sezione trovate le dispense e i libri di cifrematica pubblicati nel corso degli anni. Stiamo provvedendo alla pubblicazione delle opere complete, in alcuni casi trovate solo alcuni capitoli. La versione in formato cartaceo, è disponibile presso la sede dell’Associazione. Si può richiedere scrivendo a associfrematica@gmail.com o chiamando la segreteria dell’Associazione cifrematica di Padova al numero 049 8759300
25 – LUIGI PIRANDELLO L’AMORE E L’ODIO La lettura del testo di Pirandello accoglie il mito che avvolge la narrazione e con esso la questione donna, la questione padre, la questione figlio, la questione madre e altre ancora, con la questione parola. L’incidenza del mito contribuisce a restituire un altro testo. La lettura, accogliendo l’istanza analitica e clinica che il testo enuncia, rende fatuo l’abito dei personaggi rilasciando un altro statuto. E il personaggio, rappresentante delle negatività umane, si dissipa. La narrazione trova così la direzione della qualificazione.
24 – LA SCUOLA DEL DISAGIO E DELL’ASCOLTO Il disagio è una virtù del principio della parola. L’ascolto s’instaura nel dispositivo della parola quando cessa la sordità determinata dal rumore del senso comune. Questo libro si rivolge a chi ode la lingua della parola, nella sua differenza, nella sua variazione, senza più l’obbligo della riconduzione alle definizioni del vocabolario, alla cosiddetta saggezza popolare, alla lingua unica della manualistica, specializzata nella idiozia degli slogan.
23 – UNA LINGUA NUOVA. LA LINGUA DELLA PAROLA La lingua della parola è lingua mai parlata, che si inaugura ciascuna volta in ciascun atto, lingua inventiva, lingua per la scrittura, per la lettura. È lingua che non si spiega, è lingua enigmatica. La lingua rilascia l’enigma per ciascuna cosa, non la definizione.
22 – LA REALTÀ DELLA PAROLA Una nuova avventura dove sono alternate conferenze, questioni, racconti, a proiezioni di film con dibattito, per l’esplorazione e l’elaborazione analitica e clinica, considerando ciascun film come materiale clinico da leggere e da cui trarre la lezione …
21 – L’INCONSCIO E LA QUALITÀ DELLA VITA Questa serie s’intitola L’inconscio e la qualità della vita; sono incontri per “accorgersi” dell’inconscio; non già per conoscerlo, ma per capire e intendere quali sono i modi di questa logica, contro cui sono sorte varie civiltà …
20 – IL TERREMOTO. NELLA SESSUALITÀ, NELLA CLINICA, NELL’IMPRESA La questione è quella del movimento tellurico o del movimento? Certamente per geologi, fisici sembrerebbe essere quella del movimento della terra, eppure, in termini estremi, la questione del terremoto, pone la questione del movimento. Il movimento nella parola, nelle cose, nella vita …
19 – LA TENTAZIONE La tentazione attorno a cui abbiamo pensato di convocare, per indagare, riguardano il cibo e il modo di pensare alla vita. Modo con cui, talvolta, di fronte a determinate imprese, difficoltà, vicissitudini, molto spesso si è indotti – anziché a trovare la forza – a cedere, a giustificarsi e a farsi vittima …
18 – STRESS “Stress” è un termine che, a torto o a ragione, quasi ognuno usa. È diventato un termine gergale, perché ognuno lo usa attribuendone un significato che può esser differente, però lo usa, e può accadere che, proprio a partire dal termine stress, ci sia chi si sente d’accordo con gli altri. “Ah, quanto stress… Sono stressato… Questa cosa mi stressa”. A questo punto siamo già d’accordo, ci siamo già capiti, non occorre nemmeno andare avanti, ci sentiamo solidali in nome dello stress. Quindi, di che cosa si tratta? …
17 – L’ART AMBASSADOR L’acquisto segue la domanda, esige la domanda e è acquisto in qualità. Questa è la missione dell’art ambassador. Sia per sé sia per il cliente. In ciascun caso, il dispositivo della compravendita è dispositivo di valore …
16 – L’ASCOLTO E I DISPOSITIVI DI DIREZIONE E DI EDUCAZIONE Parafrasando Michel Foucault, sorvegliare e punire è più facile di capire e intendere. Somministrare un giudizio sulla base dell’algebra, cioè di un’attribuzione di positività o di negatività è più facile rispetto a cogliere la particolarità o la qualità di qualcosa o di qualcuno. Reprimere, catalogare, rifiutare, assimilare, omogeneizzare, generalizzare è più facile e molto più praticato nel sistema sociale corrente.
15 – IL BRAINWORKING, LA QUESTIONE INTELLETTUALE Brainworking è qui in un’accezione specifica che viene dall’esperienza e dalla pratica della cifrematica, della scienza della parola che diviene cifra. Il luogo comune è facile ad attestarsi, ad affermarsi, difficile è la sua dissipazione, perché molto spesso anche a una cosa nuova viene attribuita un’accezione arcaica per cui anche rispetto al nuovo talvolta accade che si privilegia l’arcaismo e quindi il luogo comune.
13/14 – LA LAMPADA DI ALADINO Un fantasma si aggira per il pianeta: il fantasma dell’Islam. L’Islam, oggi, è ritenuto essere un elemento di disturbo in grado di sovvertire il sistema istituito dal discorso occidentale, il suo ordine e il suo canone; così pensando, si trascura che esso è un corollario del discorso occidentale. La lettura è ciò con cui le cose giungono al semplice, quindi ciò con cui la fiaba giunge alla saga, cioè alla cifratura del materiale che propone, con la dissipazione del fantasma di mortalità e del conseguente fantasma di padronanza. Al punto in cui siamo giunti con la lettura di Aladino e la lampada meravigliosa, constatiamo che questa fiaba procede dalla Bibbia, combinando Antico e Nuovo Testamento, e c’indica come l’Islam partecipa del Cristianesimo, oltre a partecipare del discorso greco, della gnosi greca.
12 – LA LETTURA DELLE FIABE Il materiale di questo corso proviene da oltre vent’anni di ricerca intorno alla scienza della parola, praticando anche la psicanalisi che è l’esperienza della parola originaria, indagando intorno all’analisi e alla clinica della parola. Gli scopi del corso sono molteplici, sia in direzione della formazione sia dell’insegnamento dell’esperienza della parola originaria.
11 – L’EDUCAZIONE E LA DIREZIONE Si tratta qui di una testimonianza, soprattutto, delle acquisizioni, degli elementi, delle indicazioni che provengono dalla pratica e dall’esperienza psicanalitica e dell’esperienza cifrematica. La cifrematica è la procedura, l’esperienza e la scienza della parola. Procedura, cioè logica, particolarità, esperienza ossia ciò che si produce e si effettua, scienza nel senso della novità, del nuovo che si produce nell’esperienza stessa
10 – LA FORMAZIONE INTELLETTUALE DELL’INSEGNANTE NEL TERZO MILLENNIO Una questione che recentemente, e anche in passato, ha riempito le pagine dei giornali è la questione “Dove va la scuola?”. Dove sta andando? Questione che di tanto in tanto fa capolino ma che, posta in questi termini, può sembrare una questione accademica, ideale, nel senso che pone la scuola come qualcosa di già costituito, già dato, quasi preformato.
9 – L’IDEA DEL MALE, DI DIO E DELLA MORTE NEL DISCORSO OCCIDENTALE Quello che inizia oggi non è un corso di classificazione dei mali, ma è un corso per esplorare alcune mitologie, alcune fantasie, alcune idee che talvolta prevalgono rispetto alla logica della parola. Si tratta di esplorare come accade che questo avvenga, come accade che alcune fantasie e mitologie prevalgano rispetto a ciò che si pone dinanzi, e l’incidenza di ciò rispetto al discorso occidentale, ossia a quel discorso che si dà come già esistente, già dato, che si pone come causa, come forma disciplinare del sapere, come forma di conoscenza o come forma di scienza.
8 – L’AUTORITÀ NELLA FAMIGLIA E NELLA SCUOLA [ in preparazione ]
7 – LA PAROLA, IL SILENZIO, LA COMUNICAZIONE Ciò che i bambini, i ragazzi, gli adolescenti, i giovani esigono per la loro formazione, per la loro educazione, per la loro istruzione, direi per la loro crescita e per la loro ricerca, è l’attuazione di dispositivi non conformisti dove possa avvenire di parlare. È forse il caso di precisare che, senza la ricerca, non avviene nemmeno la crescita, nel senso effettivo del termine, cioè non tanto la crescita fisica, quanto quella intellettuale, che riguarda il pensiero, la qualifica delle cose e il dispositivo entro cui le cose si qualificano.
6 – LA FOLLIA E L’ARTE Follia: disturbo, malattia o particolarità?, cioè pone una questione come aperta, proprio per mettere in questione questo concetto comune, a cui sembrerebbe facile rispondere: follia = disturbo e malattia. Equazione immediata. Anche perché c’è un’impostazione che va in questa direzione, che è, appunto, quell’impostazione classificatoria che vuole situare ciascuna cosa che accade o tra i beni o tra i mali, elencandone le caratteristiche e quindi assegnando a questa cosa un posto preciso in un casellario che deve rimanere tale, per poi dire: “Ecco, allora questo è così, per questi e questi motivi”.
5 – LA SCUOLA E IL PROGETTO DI VITA Il pericolo maggiore, per ciascuno, ma per l’insegnante in particolare è quello di presumere di sapere già, di avere già un sapere da distribuire e, quindi, di non ascoltare le istanze che gli vengono poste. Ciascuno, studente o allievo, anche piccolissimo, ha un’esigenza di ascolto e di interlocuzione specifica per ciò che ciascuna istanza pone e quindi, anche, propone.
4 – L’EDUCAZIONE In questo corso esploreremo quale sia l’orientamento, la direzione, l’indicazione che occorre, affinché si ponga almeno l’eventualità della qualità, anche come qualità della vita, per ciascuno che alla qualità si rivolga, per ciascuno che intenda la vita non come sopravvivenza, ma come dispositivo della qualità, per ciascuno, insomma, che miri alla qualità.
3 – ARTE E CULTURA DELLA TOLLERANZA La dimensione materiale della parola comporta che quel che si dice non è già inserito in un catalogo del senso o del significato, non è già all’interno di un sistema semantico, non è già all’interno di un codice prestabilito, non è già all’interno di una lingua comune e non lo sarà mai.
2 – SCUOLA E FAMIGLIA NEL DISPOSITIVO DELL’EDUCAZIONE Si tratta, oggi, nella società, nella scuola, nella famiglia, nell’impresa, nell’istituzione, quindi in ciascun settore, dell’invenzione di dispositivi, dispositivi intellettuali, per fare, per inventare, per acquisire elementi e aspetti nuovi, che riguardano la pratica in cui ciascuno si trova. Ciascuno, facendo, si trova a acquisire uno statuto, che non è definitivo, una volta per tutte. Lo stesso statuto dell’insegnante nella pratica incontra una trasformazione, esige una trasformazione, esige nuove acquisizioni; esige di non dare nulla per scontato, in particolare il proprio sapere.
1 – LA QUALITÀ DELL’ASCOLTO NELLA COMUNICAZIONE Mi chiedevo, mentre preparavo questo incontro, su che cosa si trattasse di aggiornarvi: se sulla tecnica e i modi della comunicazione, o sui modi dell’insegnamento. Ritengo che soprattutto si tratti di aggiornarvi sulla parola, sulla sua logica e la sua struttura. In altri termini, su che cosa è la parola contrariamente a quel che è chiamato parola, e, sopra tutto, sul modo in cui funziona la parola, al di là di quel che si crede o di quel che si dice intorno al suo funzionamento, perché proprio da questo dipende la comunicazione.