- ATTIVITÀ ANNO 2013
- La cifrematica – Prima serie
- La cifrematica – Seconda serie
- Vivere contro ogni speranza
- La cifrematica – Terza serie
- Come vivere senza paura
- L’ Altro
- L’Altro, la salute, la cura
- La natura del tempo – Prima serie
- La natura del tempo – Seconda serie
- Le donne, l’odio, la famiglia
- La natura del tempo – Terza serie
- La natura del tempo – Quarta serie
Da giovedì 4 luglio, alle ore 21, nella Sala Polivalente della Guizza, in Via S. Maria Assunta 35/A, a Padova con il Patrocinio del Consiglio di Quartiere 4 Sud-est, proseguono le Conversazioni per una formazione non convenzionale, tenute dal dott. Ruggero Chinaglia, medico, psicanalista, cifrematico, che hanno come tema della ricerca
L’ALTRO, LA SALUTE, LA CURA
appuntamenti
Giovedì 4 luglio, Malattia, diagnosi, guarigione
La salute passa per lo più come uno stato di essere, lo “stato di salute”, che può oscillare tra lo stare bene o lo stare male, con infinite varianti, ma sempre circoscritto nella dicotomia fra bene o male. Con questa idea di salute, è giocoforza credere che nel caso di una “malattia”, per stare bene si debba ripristinare lo stato precedente alla malattia, e si tratti quindi di fare un “viaggio di ritorno”. Ma il viaggio è senza ritorno e anche la malattia è occasione d’intendere cosa indichi, i suoi perché. E la guarigione esige l’Altro, non il ritorno allo stato precedente, che è logicamente impossibile. In altri termini, la salute è istanza di qualità, che esige progetto e programma di vita. Per ciascuno si tratta di divenire qualità e dissipare l’idea dicotomica della vita come fosse un “altalena” con gli alti e i bassi, o una “ruota”.
Giovedì 11 luglio, Lo psicofarmaco. Una superstizione in voga
La domanda di salute non è una richiesta, tanto meno di guarigione: è domanda d’Altro! Chi la intende come richiesta, fornisce lo “psicofarmaco” come risposta a ciò che non capisce, per colmare il “vuoto” della domanda, postulando la necessità della soluzione. E chi lo somministra, per lo più si giustifica vantando l’alibi del tempo, del male minore, della sicurezza personale, della quiete pubblica, della pericolosità sociale, non ignorando che lo psicofarmaco non cura, non dà chiarimenti né favorisce la ricerca. E già la questione intellettuale è elusa. E non c’è più servizio. La vita, nella parola originaria, esige l’analisi per capire e intendere ciò che la “malattia” chiede.
Giovedì 18 luglio, Freud, la clinica, la cifrematica
Questo titolo sta a indicare la traiettoria di ricerca e d’invenzione sorta verso il finire del XIX secolo, cominciata con Sigmund Freud che l’ha chiamata psicoanalisi, rilanciata in Francia da Jacques Lacan e che prosegue tuttora con la cifrematica: la parola è originaria e procedendo dal disagio può divenire cifra. Si tratta di divenire qualità: come divenire statuto intellettuale non più organico a qualcosa? La parola è libera di qualificarsi: occorre il dispositivo opportuno, il viaggio della memoria e non dei ricordi. L’analisi è imprescindibile per cominciare questo percorso culturale e artistico, acquisendo così i termini per giungere al capitale intellettuale, dove la clinica è senza “pazienti”. Il caso è clinico, mai patologico. Quale cura, quale salute, quale clinica, dunque.