- ATTIVITÀ ANNO 2013
- La cifrematica – Prima serie
- La cifrematica – Seconda serie
- Vivere contro ogni speranza
- La cifrematica – Terza serie
- Come vivere senza paura
- L’ Altro
- L’Altro, la salute, la cura
- La natura del tempo – Prima serie
- La natura del tempo – Seconda serie
- Le donne, l’odio, la famiglia
- La natura del tempo – Terza serie
- La natura del tempo – Quarta serie
Da giovedì 6 giugno 2013, alle ore 21, nella Sala Polivalente della Guizza, in Via S. Maria Assunta 35/A, a Padova con il Patrocinio del Consiglio di Quartiere 4 Sud-est, proseguono le Conversazioni per una formazione non convenzionale, introdotte dal dott. Ruggero Chinaglia, medico, psicanalista, cifrematico, sul tema del
L’ALTRO
La sospensione della mentalità inquisitoria e rivendicativa, che è la mentalità attualmente dilagante, come testimoniato dagli avvenimenti di cronaca più recenti, può avvenire solamente con l’accoglimento dell’Altro: Altro con la “a” grande, che non è come comunemente e banalmente viene inteso “un altro”, o “il mio prossimo”, o “il mio simile”, o “l’amico”, o “il nemico”.
Filosofi, psicanalisti, clinici della parola hanno indagato e indagano intorno all’Altro, che è una nozione molto difficile, ma essenziale perché da essa procede la tolleranza. L’“Altro” è una funzione della parola, non in accordo con alcuni principi aristotelici, per esempio con quello che dice, Tertium non datur, conosciuto come “principio del terzo escluso”. Le implicazioni scientifiche e culturali sono enormi e saranno svolte e analizzate in queste tre prossime conferenze.
Giovedì 6 giugno, Il diritto e la ragione dell’altro
La sospensione della mentalità inquisitoria e rivendicativa, che è la mentalità attualmente dilagante, come testimoniato dagli avvenimenti di cronaca più recenti, può avvenire solamente con l’accoglimento dell’Altro: Altro con la “a” grande, che non è, come comunemente e banalmente viene inteso, “un altro”, o “il mio prossimo”, o “il mio simile”, o “l’amico”, o “il nemico”. Filosofi, psicanalisti, clinici della parola hanno indagato e indagano intorno all’Altro, che è una nozione molto difficile, ma essenziale perché da essa procede la tolleranza. L’”Altro” è una funzione della parola, non in accordo con alcuni principi aristotelici, per esempio con quello che dice, Tertium non datur, conosciuto come “principio del terzo escluso”. Le implicazioni scientifiche e culturali sono enormi e saranno svolte e analizzate in queste tre prossime conferenze.
Giovedì 13 giugno, L’odio
La nozione di odio più in voga e pubblicizzata dai vocabolari, dai siti Internet, dai testi di psicologia e di psichiatria è l’odio coniugabile, l’odio transitivo che presuppone l’agente dell’odio, che, per antonomasia, è il soggetto che odia. Si tratta dell’odio inteso come vendetta, come rancore, dell’odio della vittima o del carnefice: è l’odio come sentimento umano, quindi giustificato, l’odio come coscienza. Ma l’odio originario, l’odio nella parola, è una proprietà del tempo, riscontrabile dalla clinica della parola e dall’esperienza analitica, odio insignificabile che introduce il fare con il suo progetto e programma vitali. È attorno a queste due accezioni di odio, che si svolgerà la conferenza, dove verranno analizzate le implicazione pratiche che da esse provengono.
Giovedì 20 giugno, La politica dell’Altro
Il “discorso politico” si alimenta di pregiudizi, di pettegolezzi, di luoghi comuni, demonizza l’avversario avvalendosi della polemica e della “tolleranza zero”, promette la soluzione di ogni conflitto e di ogni problema, in nome del bene comune: così abolisce l’Altro, la differenza assoluta, la forza della scommessa intorno all’avvenire. La politica dell’Altro esige la città da inventare, la città dell’ospitalità, la città del tempo, dove ciascuno, senza più idea di origine e di fine, non ha più l’obbligo di appartenere a una razza, a una “famiglia”, a una corporazione, in antitesi a un’altra, e può rivolgersi con leggerezza alla qualità della vita, con la chance di avvalersi dei talenti che non sapeva di avere.