- ATTIVITÀ ANNO 2017
- L’androgino, la conoscenza cannibalica,
- La famiglia 2(A)A
- La famiglia, la memoria, la “tecnologia” 1
- La memoria
- La famiglia, la memoria, la “tecnologia” 2
- L’Humanitas tra Umano e Postumano
- La medicina e la cura
- Il disturbo
- La famiglia, la memoria, la “tecnologia” 3
- La politica della nostra città
- L’esperienza cifrematica
Da giovedì 9 marzo 2017, alle ore 21 nella Sala dell’”Associazione cifrematica di Padova”, di Palazzo Eurobuilding, in Largo Europa 16, prosegue la serie di conferenze tenute dal dott. Ruggero Chinaglia, psicanalista, cifrematico,
dal titolo
LA FAMIGLIA, LA MEMORIA, LA “TECNOLOGIA” 2
Sala di Palazzo Eurobuilding
Saranno svolti i seguenti temi
- La memoria senza luogo e senza termine
- Il potere della parola
- La grammatica dell’iniziazione
- La mente senza l’idea di morte
- L’evoluzione e il processo intellettuale
- Il disturbo e la cura
- Tecnologia e immortalità
La memoria, in un’accezione differente da quella proposta dalla mitologia organicista che ne fa un mero serbatoio di ricordi, che può saturarsi e logorarsi a prescindere da ciò che avviene nell’itinerario di ciascuno: qui si tratta della memoria come tradizione, come insegnamento, come formazione. In breve, la memoria come esperienza, per ciascuno. Con la sua scrittura. La memoria come attività intellettuale e non come azione di organo. Ciò trae a un’altra nozione di mente e di psiche.
I dibattiti si rivolgono al pubblico della città, con particolare riferimento ai giovani, ai genitori, agli educatori, agli insegnanti, ai medici, agli psicologi, ai politici, agli imprenditori.
Giovedì 9 marzo, La memoria senza luogo e senza termine. Non c’è più conoscenza cannibalica
L’ipotesi della memoria come magazzino si sostiene sull’idea del vaso che può riempirsi, saturarsi e rompersi. È l’ipotesi del finito. E su questo sorgono le rappresentazioni della memoria a termine, breve o lungo che sia. Memoria finita, il cui destino è finire.
La memoria come serbatoio è una rappresentazione riduttiva della memoria; risponde a una concezione termodinamica della vita, con l’idea di accumulo e di scarica: così, dopo una fase di carica, la memoria potrebbe solamente degradarsi, con la degenerazione della sostanza organica e i “conseguenti disturbi della memoria” dovuti alla degenerazione del substrato. Questa è la rappresentazione della vulgata della memoria, creduta vigente.
La memoria, invece, è un processo linguistico che si avvale delle usure della lingua. La memoria è in uso, non in deposito.
Postulare che la memoria si deposita e cercare di conoscere dove, insegue la chimera di soddisfare la padronanza sulla parola, volta al suo controllo, perché sia tolto il suo libero uso a favore di un fantomatico capitale cognitivo, uguale per tutti.
Giovedì 16 marzo, Su quale terreno camminiamo. Non c’e’ più la grammatica dell’iniziazione
Dove conduce la confusione tra scienza e sapere, tra scienza e conoscenza? L’epoca, che chiama scienza il sapere validato e condiviso, nega la scienza e la poesia, nega l’arte e la produzione che non stiano sotto l’egida dello standard. Così, il sapere e la conoscenza sono mantenuti iniziatici, per mettere al riparo dalla novità i sacerdoti del sistema.
Lo spazio e il tempo, per l’epoca, devono riassumersi in un concetto, in modo che le sensazioni, libere e arbitrarie, rientrino nella mentalità e nella sentimentalità. Tutti debbono commuoversi, patire, emozionarsi, soffrire per partecipare della stessa natura “umana”. E la grammatica dell’iniziazione deve anticipare quella del giudizio finale, universale.
Ma, il terreno su cui ciascuno di noi cammina non è comune, non è diviso fra purezza e impurità, fra positività e negatività, fra fantasma di origine e fantasma di fine. L’Altro non può essere negato né tolto. Nessuno ha da disporsi alla catarsi e alla sottomissione: il giardino del tempo non è zoologico.
Giovedì 23 marzo, La mente senza l’idea di morte
I fantasmi e le credenze che alimentano la padronanza puntano ad affermare il sapere sull’avvenire e sull’accadere delle cose. Una di queste è la credenza nella mente come organo, con l’insistenza sulla sua localizzabilità.
Dove sta la mente, quale è la sua sede? Anche nell’epoca che ha come timone l’ipotesi del post-umano, con la creazione di automi per realizzare la sconfitta della morte, occorre constatare l’evidenza che la sede della mente è la parola.
Senza facoltà innate. Non c’è parola innata e la parola esige l’accesso al suo funzionamento. La mente esige l’accesso alla parola e l’Altro con le sue virtù, tolleranza, generosità, umiltà, indulgenza, immunità.
Nulla di umano quanto alla mente, nulla di ripetibile o che possa essere copiato e applicato ad una macchina. Nell’infinito della parola, la mente è senza l’idea di morte.
Giovedì 30 marzo, Il potere della parola
Con interventi di: Patrizia Ercolani, Fabrizio Moda, Sabrina Resoli, Giampietro Vezza.
L’atto di parola è estremo e contro il suo estremismo il fantasma di padronanza tenta l’esercizio di controllo e anziché sul dire si afferma il detto, il fatto, lo scritto. L’idea di potenza è idea di padronanza e idea che il potere possa essere assunto, potere di parlare e di non parlare, il potere di volere, il poter fare se voglio, se posso, se so. Questa idea di padronanza che sembra dare accesso alla libertà, è una idea di restrizione.
Il potere della parola sono gli effetti di senso e dispendio, sapere e desiderio, verità e riso. Per compimento di legge, etica e clinica. La clinica della parola: quando la qualificazione va nella direzione della cifratura.
Per partecipare occorre essere iscritti all’Associazione cifrematica di Padova per il 2017 e avere versato la quota associativa. È possibile pre-iscriversi anche se non si è ancora associati. E si può fare in vari modi: telefonando, scrivendo al nostro indirizzo mail o usando il modulo contatti del nostro sito nella pagina Comunica.
All’ iscrizione si può provvedere anche la sera stessa, fino a pochi minuti prima dell’evento.
Per ulteriori informazioni o per iscriversi nei giorni precedenti, si può scrivere a associfrematica@gmail.com oppure telefonare allo 049 656218.
È prevista una riduzione per gli studenti.