- ATTIVITÀ ANNO 2017
- L’androgino, la conoscenza cannibalica,
- La famiglia 2(A)A
- La famiglia, la memoria, la “tecnologia” 1
- La memoria
- La famiglia, la memoria, la “tecnologia” 2
- L’Humanitas tra Umano e Postumano
- La medicina e la cura
- Il disturbo
- La famiglia, la memoria, la “tecnologia” 3
- La politica della nostra città
- L’esperienza cifrematica
Giovedì 19 gennaio 2017, alle ore 20,45, nell’Aula Multimediale del Centro Civico San Vitale, a Bologna, nel quadro del corso L’androgino, la conoscenza cannibalica, l’orrore dell’occidente, con lezioni di Mariella Borraccino, editor, direttrice di ricerca, cifrante, Ruggero Chinaglia, cifrante, psichiatra, Sergio Dalla Val, brainworker, cifrematico, Fabiola Giancotti, ricercatrice, scrittrice, film maker, Antonella Silvestrini, psicanalista, cifrematico, avviene
la lezione di
Ruggero Chinaglia
psichiatra, psicanalista, cifrante, presidente della Associazione Cifrematica di Padova
dal titolo
La medicina e la cura. Non c’è rivoluzione transumanista
Le fantasmatiche che hanno costellato l’esperienza di ogni civiltà, sono senza l’esperienza del gerundio, la vivenza. Nell’epoca, l’evoluzione del fantasma, cerca il rimedio tecnologico alla insituabilità del disturbo, per tentare di localizzarlo e quindi ne fa l’elenco, la riduzione statistica, l’inquadramento sostanziale dei disturbi di tutti, per l’applicazione e la somministrazione del rimedio comune, a “fine di bene”. Tutto ciò, non scardina il fantasma , ma lo conferma, istituendo la tecnologia della mente come rappresentazione di un contenitore di genere, come sistema di riferimento alla cura di tutti, senza racconto. Questione irrimandabile della cura è il processo di valorizzazione della vita stessa, modo con cui si instaura il capitale della vita.
Disporsi e avvalersi dei mezzi e degli strumenti della esperienza della parola originaria, materiale per l’analisi, per il viaggio, per l’itinerario, questa la cura per la medicina originaria, cura che è intransitiva. La domanda è intoglibile e non è sostituibile da nessuna tecnologia. Come vivere senza l’idea di fine, questo il gerundio, la vivenza.