- ATTIVITÀ ANNO 2017
- L’androgino, la conoscenza cannibalica,
- La famiglia 2(A)A
- La famiglia, la memoria, la “tecnologia” 1
- La memoria
- La famiglia, la memoria, la “tecnologia” 2
- L’Humanitas tra Umano e Postumano
- La medicina e la cura
- Il disturbo
- La famiglia, la memoria, la “tecnologia” 3
- La politica della nostra città
- L’esperienza cifrematica
Seconda conferenza pubblica, compresa nella serie La famiglia, la memoria, la “tecnologia”, tenuta dal dott. Ruggero Chinaglia, medico, psicanalista, cifrematico, organizzata dall’“Associazione cifrematica di Padova”, nella Sala consiliare “Ai caduti di Nassiriya”, in Piazza Capitaniato 20, sotto il Volto dell’Orologio, a Padova, alle ore 21,00
dal titolo
LA MEMORIA
Sala consiliare “Ai caduti di Nassiriya”, CdQ 1 Centro
Giovedì 2 marzo 2017, ore 21
La parola è originaria perché non c’è nessun libro e nessun codice a cui uniformarsi per il suo funzionamento. Non è un tutto già organizzato che possa essere gestito e padroneggiato, e propriamente la parola non è, né può essere. Avviene, diviene, accade, per l’intervento del tempo.
Di cosa si tratta in ciò che chiamiamo cifrematica, in ciò che chiamiamo psicanalisi scientifica e non medica, quindi senza cura farmacologica e psicoterapica? Se la parola fosse modalità dell’essere non ci sarebbe esperienza, ci sarebbe una logia come tante, con proprie prescrizioni e modalità, senza la libertà della parola che diviene cifra, senza la libertà dell’esperienza per via di solidarietà, come proprietà del dispositivo e non per questioni interpersonali, per integrazione non sociale, non per omologazione.
Procedere per integrazione vuol dire senza fine, senza completezza, senza la necessità della guida di uno psicopompo e della formulazione psicologica della domanda. La domanda è secondo la particolarità, senza intenzione di primato dell’essere sulla parola e procede dal disagio come virtù del principio della parola. La domanda che si scrive e che si struttura, si tramanda e si trasmette, per tradizione e tradimento. Tradizione è memoria come cultura, tradimento è memoria come arte. La memoria esige di dirsi, non è la memoria in quanto organo o unità di deposito-serbatoio. La memoria non è proprietà della chimica ma virtù della parola.
Il dibattito si rivolge al pubblico della città, con particolare riferimento ai giovani, ai genitori, agli educatori, agli insegnanti, ai medici, agli psicologi, ai politici, agli imprenditori.
L’ingresso è libero