- ATTIVITÀ ANNO 2017
- L’androgino, la conoscenza cannibalica,
- La famiglia 2(A)A
- La famiglia, la memoria, la “tecnologia” 1
- La memoria
- La famiglia, la memoria, la “tecnologia” 2
- L’Humanitas tra Umano e Postumano
- La medicina e la cura
- Il disturbo
- La famiglia, la memoria, la “tecnologia” 3
- La politica della nostra città
- L’esperienza cifrematica
Da giovedì 13 aprile 2017, alle ore 21 nella Sala dell’”Associazione cifrematica di Padova”, di Palazzo Eurobuilding, in Largo Europa 16, prosegue la serie di conferenze tenute dal dott. Ruggero Chinaglia, psicanalista, cifrematico,
dal titolo
LA FAMIGLIA, LA MEMORIA, LA “TECNOLOGIA” 3
Sala di Palazzo Eurobuilding
Saranno svolti i temi riguardanti la questione della “tecnologia” che l’epoca propone come sorta di promessa di felicità per tutti, a scapito dell’esigenza di formazione e di elaborazione intellettuale. Per via “tecnologica” si arriva a promettere anche l’immortalità del corpo e della mente.
I dibattiti si rivolgono al pubblico della città, con particolare riferimento ai giovani, ai genitori, agli educatori, agli insegnanti, ai medici, agli psicologi, ai politici, agli imprenditori.
Giovedì 13 aprile, La tecnologia, la tecnica, la salute, la parola
L’aumentare della proposta tecnologica va di pari passo con il disvalore della vita e della questione intellettuale, e quando le modalità della tecnologia sono applicate al fare, al modo di vivere, la tecnologia può essere chiamata “rimedio contro il tempo”. Occorre non trascurare che l’impostazione tecnologica propone attraverso l’ideologia organicista che la sostiene, controllo e padronanza sulle cose, con l’assunzione di ricette sui modi di fare, di parlare, di scrivere. Una sorta di promessa di salvezza che è il raggiungimento di ogni obiettivo senza un percorso, un progetto, un programma, ma solamente applicando uno schema, il fine tecnologico della ripetizione sempre più veloce, l’applicazione ideale dell’algoritmo perfetto che prevenga le esigenze e che tramite la chiave di accesso universale al sapere, possa rappresentare e decodificare le cosiddette leggi della natura.
Tecnologia come tecnica di applicazione di un protocollo, come decodifica, in quanto valore già assegnato senza sforzo, in quanto abolizione della differenza originaria, è agli antipodi della cifratura. E in questo contesto lo psicofarmaco interviene “tecnologicamente” per tutti, senza cammino, senza percorso, senza gioco, senza lavoro,
la via tecnologica contro la parola, il tempo, l’intellettualità, a conservazione del suddito-soggetto che accetta questo modo di abolizione della differenza, di omologazione, di sintesi, di riunificazione sociale.
Quale destino può avere una società che non si ribella a questa impostazione tecnologica ? La battaglia intellettuale è sul terreno dell’Altro, non dovunque e non comunque, nell’accezione originaria della tecnica, arte e gioco del fare e dell’operare, dove trova accoglimento l’esigenza specifica di ogni domanda, il questionamento, dove c’è differenza e variazione, senza riproduzione.
Giovedì 20 aprile, La tecnologia dell’evoluzione e il processo intellettuale. L’aborto, l’eutanasia, la demografia, l’ecologia
L’evoluzione della specie, è qualcosa che va secondo natura o per l’intervento della cultura ? Ogni mortale si confronta su cosa sia idea di progresso ed evoluzione e cerca le sue radici, nella famiglia, nel genere, nel ricordo, nell’idea di origine. Il luogo dove la parola trova le sue radici per idioma e dissidenza, non per omologazione o rappresentazione gerarchica o genealogica è il luogo dell’Altro, della particolarità, dell’operatore logico, della differenza assoluta.
E che ci sia differenza che interviene, è la fortuna. Ciò per cui le cose accadono costituiscono l’avventura se l’Altro non viene tolto, altrimenti ognuno si rappresenta le cose, sé stesso, l’accadere, l’avvenire secondo l’idea di sé e della differenza relativa rappresentata dalle gamme del bene e del male. Con l’abolizione dell’Altro si istituisce la nozione di evoluzione, l’idea di origine e di fine per la quale gli umani si dedicano all’esercizio della misurazione del tempo, per accontentarsi, per contenere la pulsione che non ha limite. Quello del tempo, è uno tra gli alibi più frequenti. L’idea di non fare in tempo, di non averlo, di non averne più, di gestirlo, l’idea che finisca e di come sopravvivere alla sua fine sono ipotesi che producono la paralisi. Tolto l’Altro, l’ipotesi diventa
la gestione del tempo, che diventa principio di controllo, padronanza e dominio sulla parola.
L’Altro come funzione e variazione, sogno e dimenticanza, struttura del tempo, dell’Altro tempo che intervenendo,
dissipa i principi di identità, di non contraddizione e del terzo escluso. Essenziale al funzionamento della parola, non è mai presente, mai rappresentato da qualcosa, da qualcuno, da un ente. Impossibile rappresentare l’Altro: l’Altro non è reale.
Giovedì 27 aprile, Chi è testimone
Con interventi di: Patrizia Ercolani, Fabrizio Moda, Fernanda Novaretti, Daniela Sturaro, Giampietro Vezza e altri.
Il viaggio, il modo dell’itinerario della ricerca e dell’impresa è l’avvenire è in atto nella domanda. È l’attuale senza remora, senza rimando, senza riserva. La parola viaggiando, esige la testimonianza che non è la confessione delle mancanze, dei peccati o delle negatività, ma è testimonianza dell’itinerario con la restituzione in qualità. Perennità della acquisizione che si instaura con formazione e insegnamento come testimonianza del modo dell’analisi, come indice che non c’è più vocabolario che soddisfa la lingua comune, non c’è più mediazione con il tempo, non c’è più mediocrità.
Ciascuna cosa incontra una piega specifica, senza pluralità, e la clinica è il compimento della scrittura pragmatica. Nessun testimone della probabilità, della possibilità, dell’auspicio, delle negatività, il testimone è senza idea di sé o dell’Altro e non si tratta di testimoniare la purezza ideale né il martirio. Testimone non è qualcuno, non è ognuno. Testimone è il racconto, la narrazione, la conversazione, statuti intellettuali dell’oralità.
Per partecipare occorre essere iscritti all’Associazione cifrematica di Padova per il 2017 e avere versato la quota associativa. È possibile pre-iscriversi anche se non si è ancora associati. E si può fare in vari modi: telefonando, scrivendo al nostro indirizzo mail o usando il modulo contatti del nostro sito nella pagina Comunica.
All’iscrizione si può provvedere anche la sera stessa, fino a pochi minuti prima dell’evento.
Per ulteriori informazioni o per iscriversi nei giorni precedenti, si può scrivere a associfrematica@gmail.com oppure telefonare allo 049 656218.
È prevista una riduzione per gli studenti.