- ATTIVITÀ ANNO 2012
- Il valore della vita. L’entusiasmo, l’autorità, la disciplina, l’amore
- Il valore della vita
- Cibo e erotismo
- La tentazione
- L’impresa intellettuale e la soddisfazione
- Il terremoto
- L’alleanza,la solidarietà, il patto – Prima serie
- L’alleanza, la solidarietà, il patto – Seconda serie
- Dove sta la felicità
- L’alleanza, la solidarietà, il patto – Terza serie
Da mercoledì 16 maggio comincia la serie di quattro incontri del progetto sociale patrocinato dal Consiglio di Quartiere 1 Centro del Comune di Padova, in collaborazione con l’Associazione Psicanalitica Italiana, presso la Sala Consiliare Ai caduti di Nassiriya, in Piazza Capitaniato, a Padova, sul tema
LA TENTAZIONE
Come acquisire la forza per affrontare ciò che la vita dispensa senza la tentazione di cedere o di arrendersi
diretti da
Ruggero Chinaglia
Si tratta di quattro incontri con dibattito rivolti in particolare ai giovani, ma anche a genitori, insegnanti, educatori, professionisti, per affrontare alcune delle importanti questioni che sono oggi sulla scena civile.
Molto si discute intorno al modo con cui giovani, e non solo, tentano di evitare le difficoltà della vita. E intanto si fa sempre crescente l’uso di sostanze quali fumo, alcol, droga, psicofarmaci, nonché l’attuazione di condotte elusive per cercare di accettare “l’idea di non farcela” o di non “essere all’altezza della situazione”: da un esame all’università a un amore che comincia, da un amore che finisce a un colloquio di lavoro; e diventa insopportabile il riso degli altri, la presunta propria diversità, l’incomprensione a scuola o in famiglia, l’assenza di un preciso progetto per l’avvenire, il non trovare lavoro, l’idea di formare una famiglia e altro ancora.
Viene evitata la domanda sul modo di acquisire la forza per affrontare ciò che la vita dispensa, senza la tentazione di cedere o di arrendersi. Viene evitata la questione del progetto e del programma di vita, come se fosse automatico il passaggio dalla scuola al lavoro.
L’idea di non farcela, di essere inadeguati, di non avere la capacità sfocia nella paura, con le sue varie forme: l’angoscia, il panico, il terrore, l’orrore, lo spavento. Nessuno vuole ammettere la paura perché è intesa come una debolezza, ma ognuno l’avverte in forme e modi differenti; e reagisce cercando il rimedio o l’antidoto che permetta di scongiurarla pur senza provare a capire perché sia sorta e perché persista e quando e come.
Tutto ciò è in relazione con l’aumento delle diagnosi di disagio (malattia) mentale, con la dispersione scolastica, con l’alta percentuale di abbandono degli studi universitari, con la crescente noia e indifferenza dichiarata dai giovani verso ciò che richiama le esigenze della vita.
Mercoledì 16 maggio, Cibo e erotismo
È da considerare in che modo quest’idea dell’origine, dell’appartenenza, della genealogia possa incidere per quanto attiene al cibo e ciò che ruota attorno al cibo. Cibo che può risultare gradito o sgradito, commestibile o non commestibile, buono o cattivo, positivo o negativo, con tutto ciò che gli va attorno come disturbo. Ma perché il cibo, giusto perché siamo attorno alla questione cibo, dovrebbe avere questa oscillazione, questa sorta di alternativa fra il positivo e il negativo? Perché il cibo dovrebbe partecipare di quella virtù dell’alternativa tra il rimedio e il veleno? Perché il cibo dovrebbe essere buono o cattivo? Che cosa chiamiamo cibo? Di cosa si tratta in quanto al cibo?
Mercoledì 23 maggio, La vita come reality
Il colpo di fortuna, il patto con il diavolo, il facile successo, il possesso dei beni, la ricchezza, la felicità perenne: questi sono alcuni degli idoli verso cui si rivolge la tentazione della vita facile, della vita come “reality”, dove le difficoltà non esistono perché il copione non le prevede, e perché “non abbia a urtare contro il sasso il tuo piede” (Matteo, 4,5-6). L’idea di una vita protetta consente di evitare la domanda sul modo di acquisire la forza per affrontare ciò che la vita dispensa, e favorisce il cedimento, il disimpegno, il disinteresse, la resa. La tentazione della vita automatica, della forza automatica, della vita come paradiso ha come sua altra faccia la vita come inferno, per salvarsi dalla quale ogni “soccorso” diventa lecito, sia inteso come droga, sia come psicofarmaco, sia come scorciatoia. Sta qui l’importanza per ciascuno di elaborare il proprio progetto e programma di vita.
Mercoledì 30 maggio, Farsi vittima
Farsi vittima è la modalità ordinaria di vivere. E’ proprio di chi fa uso quotidiano di fumo, alcol, droghe, psicofarmaci, di chi assume soluzioni date per buone per tutti, senza intraprendere un percorso di ricerca, di verifica, senza interrogarsi sui luoghi comuni, attribuendo sempre a altri la responsabilità. Farsi vittima è il destino di chi si sente soggetto al fatalismo e pensa che nella vita bisogna essere positivi e sempre felici e che se tratti bene il tuo corpo, ti restituirà le attenzioni che ha ricevuto. Si tratta della vittima, dell’idea di mettere le cose a posto e ognuno al suo posto, con le varianti di essere a posto o fuori posto, non tenendo conto che assegnare il posto vale come prigione.
Mercoledì 6 giugno, Stress e relax
Le tentazioni mentalistiche e sostanzialistiche sono rivolte contro la tentazione intellettuale, contro quella tentazione originaria che è la tentazione di indagare, capire, intendere quale sia la particolarità di ciascun atto. Cosa che è accanitamente combattuta dalle proposte sostanzialistiche e mentalistiche, che favoriscono o una sostanza generale o una mentalità generale su cui possa fondarsi una visione comune.
La tentazione intellettuale ha come direzione il divenire cifra di ciascuna cosa, come ciascuna cosa diviene cifra, come ciascuna cosa è particolare e specifica.