- ATTIVITÀ ANNO 2012
- Il valore della vita. L’entusiasmo, l’autorità, la disciplina, l’amore
- Il valore della vita
- Cibo e erotismo
- La tentazione
- L’impresa intellettuale e la soddisfazione
- Il terremoto
- L’alleanza,la solidarietà, il patto – Prima serie
- L’alleanza, la solidarietà, il patto – Seconda serie
- Dove sta la felicità
- L’alleanza, la solidarietà, il patto – Terza serie
Il giovedì dal 14 giugno al 19 luglio 2012, ore 21.00, Sala Polivalente della Guizza, Via Santa Maria Assunta 35/A, di Fronte al cinema Porto Astra, a Padova, in collaborazione con l’Associazione Psicanalitica Italiana e con il Patrocinio del Consiglio di Quartiere 4 Sud-Est del Comune di Padova, si tengono gli incontri con dibattito sul tema
IL TERREMOTO NELLA SESSUALITÀ, NELLA CLINICA, NELL’IMPRESA
introduce e dirige il dibattito
Ruggero Chinaglia
Saranno esplorati vari temi: il blocco, la caduta, il crollo, il cedimento, l’energia, l’equilibrio, l’esaurimento, la forza, l’onda, la scossa, il panico, lo spavento, la stabilità.
La terra trema. Subito dopo, ognuno cerca di assicurarsi che tutto sia come prima, che niente sia cambiato, che la consueta stabilità duri, senza scosse. Però, raramente è così. Anche se non vi sono vittime, né danni. E subentra la paura. Oltre al terremoto geofisico, il terremoto come metafora, come immagine, come evocazione è entrato, non da oggi, nelle cose quotidiane: il crollo dei muri e i cedimenti strutturali lasciano posto allora ai cedimenti sulla parola e sul programma, al terremoto finanziario, al crollo in borsa, al crollo psichico, al crollo dei valori e degli ideali, fino al bambino irrequieto che “è un terremoto”, alla scossa da dare al mercato o all’impresa, all’amore come terremoto, all’innamoramento, alla sessualità. C’è quindi anche un altro terremoto, che giunge con la parola, quando qualcosa travolge le attese o le previsioni. La parola spacca la crosta dura del senso comune e avvia il viaggio intellettuale che può dare la vertigine istantanea, perché le cose non sono mai state così e non tornano mai come prima. Come intervengono, che incidenza hanno, come si sono affermati questi modi di dire che hanno come riferimento il terremoto?
Giovedì 14 giugno, Il terremoto
La questione del terremoto, con la paura che suscita, è la questione dell’Altro. Il discorso occidentale non ammette che l’Altro intervenga in modo arbitrario, perché questo mina il presupposto di padronanza su cui poggia il discorso stesso.
La domanda insistente intorno alla prevedibilità dei terremoti si giustifica solamente come domanda sulla prevedibilità dell’Altro, sulla prevedibilità del tempo, come altro tempo.
Giovedì 21 giugno, L’insistenza sessuale
L’itinerario intellettuale non è qualcosa che si rivolga al benessere, ossia all’edulcorazione della sofferenza per accettare l’economia del bene o del male, per accettare il minimo male necessario, per vivere alla meno peggio, non bene, alla meno peggio. La questione che si pone è quella della politica, la politica delle cose che si fanno, non della politica per la governance della città: la politica per l’attuazione del programma.
Giovedì 5 luglio, Clinicamente
La formazione intellettuale è essenziale, ma quali sono i dispositivi della formazione? Occorre distinguere tra formazione artistica, scientifica, culturale, clinica e cifrale, dall’indottrinamento e dall’addestramento scambiati per formazione.
La formazione trae con sé l’inadeguamento allo standard e l’esigenza della qualità assoluta. Senza conformazione.
Giovedì 12 luglio, Il talento
Talento, bilancia, peso. Il talento è pretesto e condizione. Procede dall’equilibrio come modo del due. Il talento è ciò che assume la scommessa in direzione dell’impresa, per la riuscita.
Ma la riuscita non è scontata né prevista o prevedibile. Né può essere voluta. “Volere riuscire” è il paradosso che indica il fantasma di fallimento. La padronanza sulla riuscita è il rimando.
Giovedì 19 luglio, Conclusione
Ricordare è un altro modo per affermare il primato dell’essere, dell’esserci, dell’essere presente. “Mi ricordo”, “Non mi ricordo” sono formule che cercano di fare diventare presente ciò che sta nella parola e che mai è presente. Ciò che si dice non è presente, ciò che si qualifica non è presente, ciò che si cifra non è presente. Il ricordo vorrebbe rendere presente quel che si sta strutturando. Contro la struttura si pone allora la rimemorazione; un modo per contrastare o opporsi alla costruzione. Così il distruttivismo si oppone alla pulsione di distruzione che va in direzione della scrittura. Per scriversi le cose necessitano di non essere, ma di strutturarsi in altro modo. Necessitano di entrare nella struttura e di scriversi.