- ATTIVITÀ ANNO 2012
- Il valore della vita. L’entusiasmo, l’autorità, la disciplina, l’amore
- Il valore della vita
- Cibo e erotismo
- La tentazione
- L’impresa intellettuale e la soddisfazione
- Il terremoto
- L’alleanza,la solidarietà, il patto – Prima serie
- L’alleanza, la solidarietà, il patto – Seconda serie
- Dove sta la felicità
- L’alleanza, la solidarietà, il patto – Terza serie
Giovedì 8 e giovedì 15 novembre, ore 21, nella Sala Polivalente della Guizza, Via S.Maria Assunta 35/A, a Padova, con il Patrocinio del Consiglio di Quartiere 4 Sud-Est, conferenze di Ruggero Chinaglia medico, psicanalista, cifrematico, intorno al tema
L’ALLEANZA, LA SOLIDARIETÀ, IL PATTO – Seconda serie
Giovedì 8 novembre, Narrando
Narrando, l’esperienza si scrive: la narrazione è costitutiva della scrittura e dei suoi dispositivi. Quel che si scrive è ciò che accade, avviene, diviene. La memoria si scrive, l’esperienza si scrive. E non insegna.
Impossibile dire i fatti, narrare i fatti, raccontare i fatti. La narrazione infatti incomincia dove il fatto si dissipa, per l’avvio del processo di qualificazione. L’indagine intorno alla materia, alla logica, alla struttura perché si scrivano, esige la narrazione. Che cosa si sta dicendo nel dispositivo della conversazione? Che cosa si sta dicendo nei varchi tra gli equivoci, tra la differenza da sé del significante, tra i malintesi introdotti dall’Altro? Importa ciò che si sta dicendo, non ciò che qualcuno ha detto o che voleva dire.
Giovedì 15 novembre, La felicità sessuale
Può la felicità diventare un fine o il fine della vita? Come adeguare il valore, il piacere, la felicità al fare? Può esservi un’equazione della felicità alla vita, all’intenzione, alla volontà?
Intorno al termine felicità si è svolta sin dai secoli remoti un’intensa ricerca con il tentativo di dare una definizione della felicità e quindi di stilare la ricetta per il suo conseguimento.
Tanto più è forte in qualcuno la rappresentazione della felicità, tanto meno può coglierne l’effetto che avviene nell’incontro. Essere felici, avere la felicità sono formule che indicano l’annaspare del soggetto.
La felicità quando diventa una possibilità soggettiva subito si biforca, diventa anfibologica, ossia si situa nell’alternativa fra felicità e infelicità. Questa alternativa corre lungo il filo dell’idea di possessione. Si tratta di un’idea sostanzialistica di felicità: felicità d’uso: soddisfazione di un bisogno di qualcosa.