Mercoledì 22 settembre 2010, alle ore 21, nella Sala Nilde Iotti Forcellini, in Via A. Prosdocimi, 2, a Padova, organizzato dall’Associazione cifrematica di Padova, con il Patrocinio, il contributo e la collaborazione del Consiglio di Quartiere 3 Est, si tiene il dibattito dal titolo
LA FAMIGLIA, L’EDUCAZIONE
La vita senza psicofarmaco
Intervengono
- Ruggero Chinaglia, medico, psicanalista
- Stefano Grigoletto, farmacista
- Gloria Pagano, presidente del CdQ 3
Coordina Cecilia Maurantonio
Questo dibattito ha lo scopo di promuovere in città ulteriori riflessioni intorno al problema dell’abuso di psicofarmaci e degli effetti deleteri per la salute propria e altrui, che da questo abuso derivano. È il primo di due incontri dedicati all’uso e all’abuso di ciò cui viene delegato il potere di sostituirsi alle decisioni necessarie per ciascuno, vivendo. Il problema è molto complesso e diffuso e investe numerosi settori e ruoli della società in cui questa delega viene attuata o favorita.
In questo primo incontro, si tratta di ragionare sia intorno al modo con cui agisce chimicamente lo psicofarmaco, sia intorno a cosa è considerato psicofarmaco, andando anche oltre il mero aspetto chimico farmacologico, per capire cosa comunemente funziona come tale, e perché; solo così si possono intendere le esigenze psichiche, intellettuali che ruotano intorno al problema. In quale sordità e in quale mutismo, proprio e altrui, si trova chi fa uso di droghe e abusa di psicofarmaci?
È constatabile che, spesso, la vita trascorra sovrastata dal rumore del pettegolezzo, dal bla bla dei luoghi comuni intorno alla mitologia del benessere, dalle facili risposte preconfezionate e pronte all’uso, spacciate come sostanza-rimedio contro le difficoltà del vivere, che sono intese come guaio da debellare, da sedare, da togliere. In che modo genitori, educatori, insegnanti con l‘esempio che offrono, possono essere complici di questo spaccio, propugnando l’idea del ricorso alla sostanza, sotto la forma dell’idea di facile soluzione possibile per ogni cosa, e con il ricorso essi stessi alla sostanza qualunque essa sia, lecita o illecita, droga o psicofarmaco, alcool o sigaretta, superstizione o pregiudizio, cibo prescritto o vietato, superstizione o credenza?
La questione intellettuale è essenziale per ciascuno per non incorrere nel facile ricorso allo psicofarmaco come soluzione alle sollecitazioni della vita.