- ATTIVITÀ ANNO 2002
- Lezioni di cifrematica
- Internet, interweb, ipertesto
- La musica della vita
- La cifrematica
- La battaglia per la salute
- La traccia della vita
- La famiglia
- Stress
- La scienza della vita
- Il viaggio dell’avvenire
- La libertà, la finanza, la comunicazione
- Come camminare nel cielo
- Il romanzo d’avventura
- La traccia della vita
- La scienza della vita 2
- Autunnevolmente
- Lo stress e la qualità della vita
- Il cervello
Dal 7 novembre al 19 dicembre, ciascun giovedì, ore 21, alla Ex Chiesa delle Zitelle, via Ospedale 26, a Padova, con il Patrocinio del Comune di Padova, si tiene il laboratorio di dissidenza intellettuale, diretto da Ruggero Chinaglia medico, psicanalista, cifrematico, intorno al tema
IL CERVELLO
interventi di
- Simone Barison
- Cecilia Maurantonio
- Alessio Menegazzo
- Fernanda Novaretti
- Lucio Panizzo
- Sabrina Resoli
- Maria Antonietta Viero
membri dell’associazione cifrematica di Padova
Giovedì 7 novembre, Il cervello come dispositivo intellettuale
Fare brainworking sta nel nostro programma e nella nostra missione. La cifrematica ha alla sua punta il brainworking.
Le finalità associative dell’Associazione cifrematica di Padova previste dallo statuto indicano: […] L’associazione si prefigge di organizzare, istituire, promuovere, con la partecipazione dei soci e dei non soci, principalmente in ambito cittadino e regionale, ma anche nazionale e internazionale, attività culturali, artistiche, scientifiche e di formazione, avvalendosi anche e sopra tutto delle acquisizioni della scienza della parola. L’associazione concorre a costituire e ribadire, anche con altre associazioni, l’affermazione del diritto alla parola, alla cultura, all’arte, alla libera associazione, alle scelte educative, allo studio e alla formazione permanente, per contribuire alla piena attuazione dei diritti della cittadinanza, fino, alla valorizzazione dei principi di solidarietà, di tolleranza, di pace e di scambio tra le differenti regioni del pianeta.
Giovedì 14 novembre, Il cervello della città
Il viaggio prosegue, di dispositivo in dispositivo, provando e riprovando. Non sempre il dispositivo è come ce lo aspettiamo, non ogni iniziativa è dispositivo. Questa settimana, veniamo da Legnaro e andiamo verso Legnaro. Veniamo dallo stress e andiamo verso la cifra di Legnaro. Siamo passati anche da Cadoneghe, ma, insomma, constatiamo che per instaurare dispositivi intellettuali, bisogna non dare nulla per scontato, non dare confidenza, non delegare niente a nessuno. Bisogna non scherzare. Non situarsi nella sufficienza. Analizzare i ricordi, l’idea che le cose possano risultare facili, o facilmente soddisfacenti. Non ci si può accontentare.
Nella responsabilità assoluta l’organizzatore di un avvenimento è chi instaura il dispositivo stesso. Per ciascuna cosa occorre puntualità, precisione, costanza e dove si avvia una collaborazione non può esservi delega rispetto alla direzione. È sempre questione di brainworking, in ciascun atto. E il brainworking è la punta della cifrematica. Il modo con cui qualcosa avviene indica a che punto ci troviamo nell’itinerario, nella formazione, qual è il cervello del nostro viaggio.
A seguito della cifrematica, come seguito della cifrematica, il brainworking è l’arte, la cultura e la scienza d’instaurare dispositivi.
Giovedì 21 novembre, La traccia, la mappa, il cervello
La mente per i mentalisti sarebbe il deposito dove le cose debbono volere dire. La mente sarebbe il luogo dove le cose hanno un fine, hanno già un fine. Nella mente e con la mente ci sarebbe l’unificazione fra l’intenzione e la coscienza. Con intenzione i mentalisti indicano ciò che sfugge alla coscienza.
Il dualismo mente/cervello, mente/corpo, psiche/cervello ha un fine gnostico di ricomposizione. La localizzazione del dualismo mira a istituire un substrato sostanziale cui ricondurre il dualismo e unificarlo.
Non c’è stato mentale.
Giovedì 28 novembre, Il cervello globale
(tenuta nella Sala Polivalente, in via Diego Valeri, n.17)
La nominazione non è il nominalismo. Per la linguistica, il controllo sulla lingua e sulla parola riesce, apparentemente, a condizione di considerare la lingua un sistema convenzionale finito. E’ in questa riduzione il successo della grammatica trasformazionale di Chomsky e del suo “parlante natio”, che con il suo sapere sulla lingua la renderebbe padroneggiabile.
Con la nominazione l’infinito è irriducibile e il nome, pertanto, non è nominabile. È ciò per cui avviene la qualificazione, la precisazione.
Per via del nome, non c’è creazione, né creatore, ma nominazione.
Come ciascun termine della lingua diviene proprietà. In assenza di gergo, di senso comune, di luogo comune. Di substrato, di sostanza.
Noi ignoriamo il nome, anonimo e innominabile, ignoriamo il significante, differente e indecidibile, ignoriamo l’Altro, irrappresentabile e insignificabile. Questo comporta che non possiamo dire il nome, né dire il significante, né dire l’Altro.
Come parlare? Come pensare? Come ragionare? Quale cervello?
Giovedì 5 dicembre, Il cervello e il brainworking
Il recente congresso sul cervello ha evidenziato quali siano i limiti della ricerca attualmente in corso su questo ambito sia da parte della ricerca medica, sia da parte di quella biologica, informatica, psicologica e altro. C’è una base comune che costituisce il limite di ogni ricerca che si svolga in ambito disciplinare: è l’idea del substrato. Questa idea del substrato comporta una direzione della ricerca che va verso la localizzazione di qualcosa di sostanziale. Qualcosa deve rappresentare la sostanza che possa definirsi causa o origine del funzionamento.
Abbiamo assistito nel corso dei secoli al tentativo di localizzare la mente, la coscienza, la psiche, il cervello stesso, che è stato scambiato per l’encefalo.
Il cervello è dispositivo d’intendimento, di lettura, di scrittura, di clinica, di cifra, di comunicazione. Per questo il cervello dispone le cose alla loro proprietà e alla loro qualità. Parlare è idiomatico, se parlando interviene la proprietà cifratica, il cifrema, quindi se il cervello è in atto come dispositivo di cifra.
Giovedì 12 dicembre, Genetica, genitura, generazione
Il discorso scientifico si regge sul presupposto che ogni funzione debba essere funzione d’organo, nonostante le prove contrarie. E si arrabatta per cercare di rispondere in termini sostanzialistici alle domande intorno a quale sia la sede della mente, la sede della psiche, la sede del pensiero, la sede dell’inconscio. Le risposte sin qui formulate da questo discorso indicano che il modello dell’arco diastaltico, ossia il modello stimolo-risposta, causa-effetto, che è stato assunto come modello del funzionamento neuro muscolare sensitivo-motorio, è stato assunto anche come modello di funzionamento dell’“apparato psichico”. Senza tenere conto dell’intellettualità, in funzione di una riunificazione fra mente e corpo, ritenuta obbligatoria.
Ma, è il corpo che appartiene al cervello o il cervello che appartiene al corpo? La mente al cervello o il cervello alla mente? E la psiche, in che rapporti sta con il cervello e con la mente? E con il corpo? E, quindi, che ne è della psicosomatica? È il corpo che domina la mente o la mente che domina il corpo? O è il cervello che controlla entrambe? Chi controlla chi? Chi domina chi? Chi è il padrone e chi lo schiavo?