Da giovedì 11 gennaio 2018, alle ore 21, nella sala di Palazzo Eurobuilding, in Largo Europa 16, a Padova, prosegue la serie di conferenze del dott. Ruggero Chinaglia, psicanalista, cifrematico,
dal titolo
CIFREMATICA… Alleanza, dispositivi di vita, salute…
Molto spesso, per salute si intende assenza di male, assenza di malattia, eppure il termine salute non ha a che vedere con la salvezza dal male o dalla morte: il termine salute indica l’integrità. Indica che c’è un’integrità fisica, ma soprattutto integrità intellettuale, integrità di un dispositivo il cui funzionamento porta alle condizioni di vita, che sono quindi condizioni che comportano questa integrità, questa integrazione delle cose.
Integrazione; katà olòs ossia “secondo l’intero”, qualcosa che non manca di nulla, che comporta l’integrità. Questa è effettivamente la salute per ciascuno: ciò che si produce e procede secondo l’integrità, per integrazione delle cose, senza escludere nulla, elaborando ciascuna cosa che si incontra, secondo la logica della nominazione.
La vita è secondo l’integrità, secondo l’intero, secondo l’integrazione delle varie cose. In questa direzione sta la salute. In questo senso, si può prescrivere la salute? Si può assicurare? Si può garantire? È un bene che si ha dall’origine e che si deve salvaguardare dal pericolo di perderla o è qualcosa che si conquista vivendo?
Calendario seconda serie
giovedì 11 gennaio IL DISTURBO E LA SALUTE
Aumenta sempre più la quantità di chi è indifferente alla vita, alla sua ricerca, alla sua impresa e dichiara fieramente di appartenere al catalogo dei mali etichettati e riconosciuti: c’è chi si dà del depresso, chi dice di essere soggetto agli attacchi di panico, chi di avere paranoie, chi di essere ansioso, chi esibisce con orgoglio i propri disturbi “doc”. Questa è la loro presentazione; l’etichetta del male è il biglietto da visita, da cui si fanno rappresentare.
La gioiosa abilità di sciorinare il gergo tecnico della morte bianca, con la diagnosi che da qualche parte si sono sentiti appiccicare addosso e che li fa appartenere a quella categoria di mal-atti, come alla loro squadra del cuore, vale come dichiarazione di accettazione della morte intellettuale e è esibita come lo stigma dell’appartenenza alla comunità. Un contrappasso del compromesso fantasmatico con la morte bianca.
C’è ancora chi si interroga attorno al modo con cui avvengono e si istituiscono i disturbi, che è orgoglioso di elencare? O attorno al perché il disturbo interviene nella sua vita, e determina quelle variazioni che si rendono necessarie, per lo più come impedimenti, alla faccia delle “rassicuranti” abitudini della sua vita?
Di cosa si tratta nel disturbo e dove va la salute?
giovedì 18 gennaio DALLA SOLITUDINE ALLA SALUTE. LA VERA CURA
ore 21, nella Sala Polivalente della Biblioteca Ruffilli, in vicolo Bolognetti 2, a Bologna
Leggendo i giornali, ascoltando i media radio televisivi e l’internet del pettegolezzo, risalta il proposito degli apparati politici e scientistici di definire l’epoca in corso come epoca della tolleranza, dell’accoglienza, dei rimedi contro la violenza, l’abuso, l’omofobia, la sessuofobia e i relativi eccessi. Questo sforzo democratico e progressista di difesa e tutela del bene dei cittadini presenta la sua altra faccia nel perfezionismo della sua macchina diagnostica e prognostica, nonché terapeutica, contro ogni sorta di disturbo che verrebbe a minare la pace e la tranquillità dei cittadini stessi, nonché la quiete pubblica, la salute pubblica, la sanità pubblica. Il perfezionismo diagnostico, prognostico, terapeutico, vantato come insegna del progresso, della democrazia, del bene sociale indica l’intolleranza del sistema al disturbo. L’intolleranza alla parola.
E lo psicofarmaco trova sempre più largo impiego proprio sul presupposto di evitare la terapia come cammino artistico. Intanto, la psicologia sfoggia le sue ultime trovate, le simulazioni dei modelli: le simulazioni della realtà, le simulazioni del sintomo, le simulazioni della terapia, le simulazioni dei colloqui, delle sedute, nella psicoterapia e non solo, per dimostrare l’unità e l’uniformità di genere. Per l’applicazione di metodi standard.
Tutto ciò ha instaurato il modello tecnologico di cura come rimedio per togliere deficit o danni o fastidi. Ogni cura si sta sempre più riducendo all’applicazione di un protocollo comune, uno schema di genere, per alleviare ogni male.
La cura con gli effetti di terapia che la caratterizzano, esige la domanda e la sua articolazione, la modulazione narrativa, il racconto. La cura si attua nella parola e esige lo scambio, il dispositivo intellettuale, la formazione, la crescita, l’educazione, l’acquisizione. La cura non si può applicare e nemmeno imparare. Il miraggio della cura standard mostra costantemente i suoi limiti, dove è proposta all’insegna del risparmio di sforzo o di tempo. La cura è senza risparmio. E va nella direzione di trovare il modo di vivere.
giovedì 25 gennaio LA CURA, LA TERAPIA, LA GUARIGIONE
giovedì 1 febbraio LA SALUTE E LA SALVEZZA
giovedì 8 febbraio I RIMEDI, L’INDIFFERENZA E LA DISPOSIZIONE ALLA SALUTE
giovedì 15 febbraio NON C’E’ PIÙ INIZIAZIONE!
giovedì 22 febbraio NON C’E’ PIÙ OMERTÀ!
giovedì 1 marzo NON C’E’ PIÙ IDEA DI SUFFICIENZA!
Ingresso libero con iscrizione
Per ulteriori informazioni si può scrivere a associfrematica@gmail.com oppure telefonare allo 049 656218