
LA RIVOLUZIONE DELLA SESSUALITÀ
- On 17 Febbraio 2025
Prende avvio giovedì 20 febbraio 2025, alle ore 21:00, nella Sala Caduti di Nassiriya, in Piazza Capitaniato 20, sotto il Vòlto dell’Orologio, a Padova, organizzati dall’Associazione Cifrematica di Padova, con cadenza settimanale, la serie di dibattiti diretti dal dott. Ruggero Chinaglia, analista, cifrematico, psichiatra, dal titolo
LA RIVOLUZIONE DELLA SESSUALITÀ
Calendario
Giovedì 20 febbraio, L’ENIGMA DELLA SESSUALITÀ
Resoconto
Giovedì 27 febbraio, LA FIABA DI AJASE’ E IL MITO DELLA MADRE
Resoconto
La relatrice ha esplorato e qualificato differenti questioni, tra le quali il rancore, l’affrontamento, la vendetta, la moratoria, il sintomo.
La moratoria, per esempio, ha numerosi esponenti tra i giovani che interrompono o abbandonano gli studi, tra coloro che hanno come slogan il “diritto alla felicità” o che cercano lavoro solo tra ciò che è ritenuto piacere, in una anticipazione del piacere considerato noto e localizzabile, e non si dispongono a incontrarlo come effetto pragmatico.
Rancore, affrontamento, vendetta negano il mito della madre e quindi la sessualità a favore della specularità e della reciprocità. La sessualità non è naturale ma è qualcosa che s’instaura perché è il contributo della differenza e della variazione, un contributo dell’arte e della cultura alla vita. La sessualità è trovare il modo opportuno per compiere ciò che occorre, senza l’idea di fine. Di Fernanda Novaretti.
Giovedì 6 marzo, IL CASO DI QUALITÀ ARMANDO VERDIGLIONE
Resoconto
L’oratore si è soffermato intorno al cominciamento del movimento fondato da Armando Verdiglione nel febbraio 1973, quando ancora il lessema “cifrematica” non era stato inventato, riferendo che da subito il movimento si è caratterizzato per l’organizzazione di congressi internazionali multisettoriali, per la vastissima produzione letteraria e editoriale di testi di dissidenti editi dalla
casa editrice Spirali fondata con altri giovani intellettuali, per l’istituzione di seminari e corsi di formazione e altri vari e differenti dispositivi della parola.
Il relatore ha anche sottolineato come la scommessa intellettuale di Armando Verdiglione sia vivere senza il gravame dell’idea di fine del tempo e che la domanda di ciascuno si avvia dall’ignoranza e non dalla conoscenza. Questa proposta, che sembra paradossale, offre la chance a ciascuno per l’approdo al caso di qualità. La parola “è” la vita, senza calunnia, senza condanna, senza alternativa.
Nell’esperienza cifrematica, c’è la chance di dissipare l’idea di uguale e di genealogia, di padronanza e d’imperio con il loro carico di pena e penitenza e di rivolgere la ricerca e l’impresa verso la riuscita.
Ricco è stato il dibattito che ha proposto varie angolature del caso di qualità Armando Verdiglione, che con la scrittura, con le sue proposte, con la sua testimonianza contribuisce, con il suo granello, alla civiltà planetaria. Di Giampietro Vezza.
Giovedì 13 marzo, LA FAMIGLIA IDELAE E LE SUE LUSINGHE
Resoconto
Il dibattito è stato introdotto dalla dott.ssa Fernanda Novaretti, ricercatrice, con la sua lettura analitica del libro di Stelio Mattioni, Il mondo di Celso, edito da Spirali, che ha esplorato la fiaba, ivi contenuta, della credenza nella famiglia genealogica, con l’idea di predestinazione che vi si associa, e che instaura il rimando e l’idea di esenzione da ogni ipotesi pragmatica, quali implicazioni sulla sessualità. In assenza del mito della famiglia, negando la famiglia come traccia dell’interdizione linguistica, ognuno erige la sua prigione, si avvilisce in paragoni e confronti fantasmatici e si fa capro espiatorio della vita che non si merita, in un costante senso di debito. L’esplorazione del ghénos familiare consente di accogliere la domanda, senza alternativa, in direzione del suo compimento. La sessualità esige la domanda e il suo corso, in assenza di cui risulta problematica.
Giovedì 20 marzo, LA DOGARESSA
Alle ore 17,30, nella Sala della Biblioteca Civica del Centro Culturale San Gaetano, in Via Altinate, 71, avviene la presentazione del libro di Maria Antonietta Viero
LA DOGARESSA, Arsenio Edizioni.
Il libro, fresco di stampa, è l’ultimo della poetessa e romanziera Maria Antonietta Viero, esponente del Movimento cifrematico internazionale, menzione speciale al premio Letterario Internazionale Camaiore 2023 e inserita anche nella raccolta curata da Nicola Crocetti e Massimo Recalcati Non a tè nudo amore. Poesie d’amore scelte.
L’autrice dispone le parole su carta, secondo un originale poetica narrativa, di grande eleganza e suggestione.
Intervengono: Ruggero Chinaglia, Vincenza C. Donvito, Loretta Pasquato, Giuliano Pisani, Maria Antonietta Viero.
Resoconto
In questo libro la prosa e la poesia s’intrecciano. Non è scrittura di sé, non è scrittura del ricordo. È scrittura che, nella trasposizione di elementi di vita, trova la via della prosa e della poesia, che non sono tra loro alternative. È stato sottolineato nel ricchissimo e avvincente dibattito, che ha mantenuto il pubblico in sala fino alla conclusione, che questa scrittura dell’esperienza incontra la prosa come esigenza narrativa della memoria e la poesia come arte e invenzione del malinteso. E del malinteso c’è una restituzione con la questione madre. Questo avviene in una lingua incontrollabile, la lingua dell’infantia, che non consente di padroneggiare la parola, tra afasia e alingua. È la lingua che non descrive, ma narra, indica, allude e lascia al malinteso il compito di condurre il lettore altrove. Senza concetti e senza soggetti.
Maria Antonietta Viero ha rivolto l’invito a ciascun lettore di non di cercare di capire cosa voglia dire l’autore o quale sia “il fatto” creduto certo, ma “di lasciarsi condurre dalla musica della memoria, che interviene leggendo”. Di Fernanda Novaretti
L’autrice, esponente del Movimento cifrematico internazionale, ha raccontato come il libro che consta di un racconto e 29 poesie, tra prosa e poesia esplori il mito della madre, indice del tempo e del malinteso, e la questione dall’annunciazione nella parola: Maria, madre senza genealogia, accoglie l’Angelo che annuncia qualcosa di inedito e di inaudito. La madre è senza conoscenza, e il figlio non è un bambino in quanto, senza la conoscenza, non c’è più significazione della differenza.
Con gli interventi di Vincenza Donvito, Giuliano Pisani e Ruggero Chinaglia, che hanno interloquito con l’autrice oltre a fornire la testimonianza della lettura del testo, in un dibattito ricco e avvincente per il pubblico, vi è stata anche la lettura di alcune pagine del libro da parte di Loretta Pasquato.
Particolarmente gradita dal pubblico la lettura della poesia Carta sull’acqua, una vera e propria piece teatrale, racchiusa in poche pagine, ricca di suspence, intorno a un’illusione che fornisce lo spunto della narrazione dell’accoglimento dell’Altro, ospite inaspettato ma gradito. Di Giampietro Vezza