Giovedì 19 febbraio 1998, alle ore 18, nella Sala Rossini dello Stabilimento Pedrocchi, in Piazzetta Pedrocchi, a Padova, l’associazione cifrematica di Padova e l’Università internazionale del secondo rinascimento, con il Patrocino della Regione del Veneto e del Comune di Padova, invitano la cittadinanza all’incontro con Emilio Fontela, economista spagnolo, autore del libro Sfide per giovani economisti, edito da Spirali, che introduce la conferenza con dibattito dal titolo
L’ECONOMIA DEL PIANETA NEL TERZO MILLENNIO
UNA SFIDA E UN PROGRAMMA
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Intervengono
- Ruggero Chinaglia, cifrante
- Antonio Spagnol, responsabile di Alleanza Assicurazioni per il Veneto
- Giuliano Tabacchi, presidente di Unindustria Padova
Economia e finanza sono i due altrove della parola: economia come l’istanza della scrittura delle cose, finanza come istanza della conclusione. Pertanto “economia e finanza” non sono due aspetti tecnicistici riservati agli esperti, ma sono questioni con cui ciascuno si trova ad avere a che fare per compiere il progetto di vita che lo riguarda. Ancora possiamo dire che economia e finanza sono la logica e la struttura delle cose: economia come logica, come logica che procede dall’investimento, finanza come struttura delle cose che esige il suo compimento nella qualità.
La finanza non è qualcosa di stabile, ma quindi va e viene. Non ha freni, la finanza è sfrenata, tanto è vero che ha bisogno di qualcuno che la restringa, e si basa sull’investimento, quel qualcosa che è molto prossimo alla struttura pulsionale. È qualcosa che ciascuno si trova dinanzi; questo andare e venire delle cose, questa sfrenatezza è la logica dell’investimento.
La vita non è un tempo da consumare in attesa della morte, la vita è quindi il dispositivo stesso, è l’impresa che si tratta di compiere, di portare a compimento, e quindi non c’è da attendere nulla, ma, anzi, si tratta sempre più di avvalersi di arte, di cultura, di intelligenza artificiale, intesa non già come intelligenza del computer, ma l’intelligenza artificiale, cioè quel lavoro intellettuale, quello sforzo intellettuale per cui ciascuno diviene imprenditore e dunque vive nella qualità. Non in attesa della morte, ma vive nella qualità compiendo l’impresa propria. Questa è la qualità della vita, che non è la vita davanti al televisore con gli elettrodomestici, con tanti utensili a disposizione. La qualità della vita è questa: è la vita che si compie nella soddisfazione, nella soddisfazione delle cose, quindi facendo, non aspettando che altri facciano o che altri ci dicano come fare, o che altri ci assistano. Questa è la questione culturale, logica dell’impresa attuale; è la questione della parola, è la questione del secondo rinascimento.