
La famiglia 2.(A)A, la memoria, il disturbo
- On 27 Gennaio 2017
- La famiglia, il disturbo, la memoria
Ciascun interessato alla lettura dell’epoca è invitato alle tre conferenze pubbliche che si tengono nella Sala consiliare “Ai caduti di Nassiriya”, in Piazza Capitaniato 20, sotto il Volto dell’Orologio, a Padova, tenute da
Ruggero Chinaglia, medico, psicanalista, cifrematico
- giovedì 2 febbraio 2017, dalle ore 21,00 alle ore 23,00, dal titolo La famiglia 2.(A)A
- giovedì 2 marzo 2017, dalle ore 21,00 alle ore 23,00, dal titolo La memoria
- giovedì 6 aprile 2017, dalle ore 21,00 alle ore 23,00, dal titolo Il disturbo
La famiglia 2.(A)A
I media dedicano sempre più spazio agli avvenimenti di cronaca nera che avvengono in “famiglia” e pongono l’interrogativo se la famiglia nel suo assetto e nella sua organizzazione e rappresentazione attuale assolva i compiti educativi e formativi che le sono assegnati. Si pone la questione di quali siano oggi le proprietà e le virtù della famiglia. E se sia elaborata la differenza tra famiglia di origine, famiglia storica, famiglia ideale, famiglia originaria. In che modo la famiglia è retta dall’amore, dall’odio o dal cannibalismo bianco?
La memoria
Un’altra questione è la memoria, in un’accezione differente da quella proposta dalla mitologia organicista che ne fa un mero serbatoio di ricordi, che può saturarsi e logorarsi a prescindere da ciò che avviene nell’itinerario di ciascuno: qui si tratta della memoria come tradizione, come insegnamento, come formazione. In breve, la memoria come esperienza, per ciascuno. Con la sua scrittura. La memoria come attività intellettuale e non come azione di organo. Ciò trae a un’altra nozione di mente e di psiche.
Il disturbo
La terza conferenza introduce alla questione della “tecnologia” che, in molti settori, produce rimedi e sostanze sempre più efficienti, promettendo di sconfiggere ogni disturbo, di qualunque genere, ritenuto il male, compresa la morte, e di potere evitare lo sforzo che richiede la soddisfazione del proprio progetto di vita.
È una sorta di promessa di felicità per tutti, a scapito dell’esigenza di formazione e di elaborazione intellettuale. Per via “tecnologica” si arriva a promettere anche l’immortalità del corpo e della mente.
Come è proposto questo “radioso avvenire”? Con le tecniche di velocizzazione dei processi di calcolo, di miniaturizzazione dei dispositivi vicarianti le falle e le carenze dell’umano, con la delocalizzazione della mente, con le tecniche di perfezionamento dei sussidi psicofarmacologici, che possano rendere l’uomo sempre più simile alla macchina ideale cui tendere, cioè il robot. Questa impostazione è in realtà diffusamente in atto, con la pubblicità diffusa dello scientismo innatista e organicista, che ha invaso anche i film e le fiction televisive.
Il dibattito si rivolge al pubblico della città, con particolare riferimento ai giovani, ai genitori, agli educatori, agli insegnanti, ai medici, agli psicologi, ai politici, agli imprenditori.
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