24 novembre 2006, ore 20,45, nella Sala Anziani, a Palazzo Moroni, Via VIII febbraio, a Padova, con il Patrocinio della Regione Veneto e del Comune di Padova, conferenza con dibattito, dal titolo
I BENI CULTURALI. TESTIMONIANZA MATERIALE DI CIVILTÀ
(Leggi il testo completo del dibattito)
con
Roberto Cecchi
direttore generale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali
intervengono
- Monica Balbinot, assessore alla cultura del Comune di Padova
- Davide Banzato, direttore dei Musei Civici di Padova
- Giuseppe Capocchin, architetto
- Ruggero Chinaglia, cifrematico
- Pasquale Bruno Malara, direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici del Veneto
- Omar Menestier, direttore del Mattino di Padova
- Armando Verdiglione, editore
L’incontro avviene in occasione della presentazione alle autorità e al pubblico del libro di Roberto Cecchi, I beni culturali. Testimonianza materiale di civiltà, edito da Spirali. Il libro offre, oltre a documenti finora quasi introvabili come la “Commissione Franceschini. Relazione della Commissione d’indagine” del 1967, la “Carta del Restauro” del 1965 e del 1972 e la “Convenzione Europea del Paesaggio” del 2000, la testimonianza dell’esperienza dell’architetto in vari ambiti e settori e il racconto delle vicende che hanno visto protagonista il restauro di molte delle principali opere d’arte in Italia, dal Cenacolo di Leonardo alla Fenice di Venezia, alla Scala di Milano.
L’architetto Roberto Cecchi ha lavorato nella Soprintendenza a Milano, poi è stato Soprintendente della Calabria e Soprintendente di Venezia. È componente del gruppo di lavoro sino-italiano per il progetto di cooperazione culturale per la conservazione del Padiglione Taihe nella Città Proibita a Pechino e collabora al progetto di restauro della città di Bam-Iran, distrutta dal sisma del 26 dicembre 2003.
Come la memoria si scrive. Questo è il compito di ciascun libro la cui scrittura si rivolga all’edizione, in quanto scrittura pulsionale, scrittura dell’esperienza, in termini di riuscita. Il libro di Roberto Cecchi, I beni culturali. Testimonianza materiale di civiltà, si trova in questo statuto, sia perché dispone il materiale narrativo di venticinque anni di esperienza dell’architetto in differenti posti dell’amministrazione pubblica, ma sempre nel settore dei beni culturali, sia perché offre di questi anni di lavoro e di esperienza i termini della valorizzazione.
È testimonianza di cifra, testimonianza del valore di questa sua esperienza. E, pur essendo un libro dal contenuto anche tecnico, è opera letteraria. Con lo stile del romanzo, infatti, Roberto Cecchi narra le storie, gli aneddoti relativi a vari interventi conservativi o di restauro, fornendo, altresì, scientificamente, i criteri e i termini con cui oggi sono da considerare le differenze che caratterizzano i beni artistici e storici, i beni archeologici, i beni culturali, i beni ambientali, i beni paesaggistici, con tutto ciò che questo comporta a livello dei piani urbanistici, dei piani regolatori e della tutela dei “centri storici” e del patrimonio territoriale.
È l’invenzione di un’altra lingua che accompagna la testimonianza della ricerca e dell’attività di Roberto Cecchi, sicché questa, diviene opera letteraria di rilievo.